10 ottobre, 2011

Primo impatto

Arrivo in famiglia. Sono tutti molto accoglienti e molto gentili, la mia sorellina mi abbraccia e sono felicissimi del mio arrivo. Io mi sento un pò spaesata, ma il loro modo di fare mi fa sentire a casa ed è davvero belissimo sentirsi a proprio agio con perosne che non hai mai visto prima, con persone che sai saranno la tua famiglia qui, a Panama. Fortunatamente mio papà e mia sorella parlano inglese così in qualche modo possiamo comunicare, intanto inizio a imparare qualche parolina in spagnolo.
Il caso ha voluto che anche qui io abbia due sorelle più piccole, Emely (che sembra più grande di me!) di 14 anni e Gabi di nove anni. In realtà i loro nomi sono "Emely Elisabeth" e "Ana Gabriela"; se vi state chiedendo perchè due nomi qui è normale, tutti hanno due nomi e pure due cognomi (quello del papà e quello della mamma). I miei compagni di classe, quando hanno scoperto che avevo "solo" un nome e un cognome,  ci son rimasti malissimo.

Continuamo con la famiglia. Mio papà si chiama Emilio, lavora al canale di Panama e insegna all'università, Mia mamma Ana è casilinga. Poi ci sono nonni, cugini, zii e millemila parenti. Proprio una grande famiglia.
Durante la prima settimana qui, ho conosciuto anche gli altri ragazzi di Afs che vivono in La Chorrera, Siamo in 7. Camille (Belgio), Dora (Ungaria), Anna (Norvegia), Luna (Thailandia), Fransiska (Germania) e Tobia e io italiani :D 
Il nostro centro locale, fortunamtamente, è abbastanza attivo, da quando siam qui abbiam fatto alcuni incontri e spesso ci troviamo per uscire, tipo andare al supermercato, andare a prendere un gelato, cinema (siamo andati a vedere i puffi ;D) o semplicemente gironzolare per le vie piene di gente di Chorrera sotto gli sguardi della gente che commenta (nella mente e spesso ad alta voce). Ma è bello anche così ;)
All'inizio era tutto nuovo, tutto diverso, tutto strano (non che ero non lo sia nè!) e il "non sapere che fare" portava ad essere malinconici. Pian piano però ci si inizia ad abituare alle diversità, a trovare sempre qualcosa da fare, anche la più banale (andare al supermercato è una delle cose più divertente giuro! Fa anche freso dentro ajaj), l'importante diventa conoscere, conoscere qualsiasi cosa. Tutto è importante. Poi iniziano ad arrivare le prime difficoltà, qualcuno ha problemi in famiglia, qualcuno con la lingua, ad altri manca il proprio paese, i proprio amici, la propria famiglia. Personalmente con la mia famiglia mi son trovata da subito bene, escludendo piccole incomprensioni, con la lingua all'inizio è stato abbastanza difficile (soprattutto l'impatto nella scuola dove praticamente nessuno sa l'inglese), ma ora me la cavo. Sicuramente a volte si sente la mancanza di qualcuno o qualcosa, ma quando si sta bene e si è felici non ci si pensa ed è meglio così! Sono proprio felice di essere qui e intendo sfruttare al meglio questa opportunità, auguro a chiunque di essere fortunato come lo son stata io e di  poter vivere un'esperienza del genere perchè, con i suoi alti e bassi, è davvero MERAVIGLIOSA!

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